Gli stati emotivi di base ansia, paura e piacere, ereditati dai Vertebrati ancestrali sono sempre presenti nell’Uomo ma sono emersi a livello della sua coscienza e vengono modulati dai centri associativi della neocorteccia.
Nel corso dell’evoluzione culturale umana l’interpretazione dello stato emozionale ha portato alla sublimazione degli stati emotivi (ad esempio il piacere è peccato) che ha portato alla formulazione di moduli collettivi di pensiero che sono stati e sono molto influenti sul comportamento emotivo del singolo individuo.
L’interazione fra la memoria limbica e quella corticale, favorita dal progressivo ampliamento delle aree associative della neocorteccia, ha consentito all’Uomo di interpretare quindi la paura e il piacere fino ai limiti del pensiero astratto, ma anche di subire gli effetti negativi di una loro irrazionale interpretazione tanto che quando la mente perde l’equilibrio fra due emozioni contrapposte non è più capace di uscire da uno stato psicofisico in cui l’anima si sente in trappola (Guerrerio 1997).
I ricercatori moderni hanno visitato gli angoli più remoti della Terra ed hanno stabilito con metodi scientifici che alcune emozioni hanno espressioni abbastanza universali almeno nella mimica facciale.
Sylvan Tomkins ha proposto otto emozioni fondamentali: la sorpresa, l’interesse, la gioia, l’ira, la paura, il disgusto, la vergogna e l’angoscia.
Paul Ekman distingue sei emozioni collegate ad espressionni facciali caratteristiche: sorpresa, gioia, ira, paura, disgusto/disprezzo, tristezza.
Plutchik aggiunge: accettazione, anticipazione alle precedenti sorpresa, gioia, ira, paura, disgusto, tristezza.
Secondo questa teoria le otto emozioni fondamentali sono contigue su un cerchio diviso in otto spicchi e, come dei colori, nel mescolarsi ne provocano di nuove. Due spicchi contigui provocano una diade.
Le diadi possono essere:
-primarie=miscela formata da due emozioni adiacenti;
-secondarie=miscela formata da due emozioni separate da uno spicchio appartenente ad un’altra emozione;
-terziarie=miscela formata da due emozioni separate da due spicchi appartenenti ad altre due emozioni.
Alcune diadi rappresentano emozioni di derivazione psicosociale come:
- l’amore o l’amicizia che derivano dalla fusione della gioia e dell’accettazione (contigue nel cerchio e quindi diade primaria);
- l’allarme che è il risultato di paura e sorpresa (diade primaria);
- il senso di colpa dovuto alla miscela di gioia e paura (diade secondaria);
- il risentimento fusione di tristezza e paura (diade secondaria);
- la delizia risultato di gioia e sorpresa (diade terziaria);
- l’ansia fusione di paura ed anticipazione (diade terziaria).
Due emozioni contigue si fondono con facilità a differenza di due non adiacenti che si fondono in maniera imperfetta generando un conflitto. Mentre le emozioni elementari sono condivise anche dagli animali, le emozioni di ordine superiore sono il risultato di un processo cognitivo e quindi tendono ad essere prevalentemente umane.
I sistemi funzionali alla base delle emozioni sono molteplici e si sono evoluti filogeneticamente per scopi funzionali diversi e come tali innescano tipi diversi di reazioni emozionali.
Quindi le emozioni elementari si generano al di fuori della sfera cognitiva ed equivalgono a reazioni elementari di stress, soltanto l’esito dell’elaborazione cognitiva ed emotiva penetra nella consapevolezza e occupa, spesso, ma non sempre, la mente conscia.
Si tratta di una lotta tra pensiero e passione che il cervello stenta ad integrare completamente.
Le emozioni una volta che sono state sperimentate, se si cristallizzano nel sistema energetico, possono condizionare i comportamenti successivi dell’individuo e possono anche deviare patologicamente, così la paura può trasformarsi in ansia, il fastidio in rabbia, la rabbia in odio, il desiderio in avidità.
Le emozioni possono essere utili ma anche patologiche; così spesso i disturbi mentali rivelano un ordine emotivo sovvertito.